bead (n.) ita: perlina
dall’Inglese antico gebed (n.)

‘preghiera, richiesta’

Tutte le collane sono fatte interamente di terre locali; raccolte, pulite e formate a mano e in piccole quantità. Le perline sono cotte in un falò certe volte sotto un cielo stellato e poi fatte in collane usando una corda di lino e pelle di daino.

Non ci sono smalti, tutte le perline vantano il colore naturale dell’argilla raccolta. Le colorazioni nere sono il segno della cottura a legna a falò nello stile della ceramica primitiva e indigena.

 

Le perline nere sono l’unica eccezione, il nero è dovuto a una situazione di deprivazione estrema di ossigeno che viene creata all’interno della camera di cottura del forno seguendo lo stile di cottura conosciuto come Bucchero e tipico degli Etruschi. Sono perline in bucchero e cosi le collane. La nota stampata a mano con una macchina tipografica a caratteri mobili viene da James Nowak di ‘Words and their Many Robes’, la pelle di Daino da Daniel Stermac-Stein di ‘The Herds Throne’ e la cottura a bucchero dal mastro vasaio Luca Bedini di Miluca Archeologia Sperimentale.

Potete trovare questi bravi artigiani sul web se desiderate.