Alcune delle cose che conosciamo dei nostri antenati, tacce e segni del loro lavoro e modo di vivere ci è documentato da ritrovamenti di ceramica, perfino con le loro impronte digitali a volte impresse nei manufatti. . . . L’argilla ha una capacità incredibile di ritenere impressi i segni di chi l’ha toccata.
Lavoro sia con impasti commerciali che con terre selvagge, conosciute anche comunemente come terre locali. Nel baule della mia macchina c’è spesso un secchio, nel caso in cui mi imbatta in un cantiere edilizio o in zone argillose. La maggior parte dei miei manufatti includono un elemento di terre locali, a volte tutto il corpo ceramico, altre volte solo nelle finiture esterne. La conoscenza del territorio dove vivo e lavoro e che mi garantisce questo lavoro è parte integrante della mia ricerca come ceramista. Le forme prendono ispirazione dalle tradizioni di ceramica di varie parti del mondo , dagli Etruschi, ai Celti e a popolazioni indigene del Centro e Nord America.
La Vecchia Signora è l’argilla, senza di lei non ci sarebbe ne’ ceramica ne vasaio.