Le sculture figurative che faccio sono metà dimensione umana, per lo più busti o torsi senza testa a cui a volte incorporo elementi di legno e metallo.
Le mie sculture sono turbate, riflessive. Guardano al mondo dei nostri giorni cercando di catturare l’attenzione di chi le sta guardano e lasciare un’impressione che evochi la severità delle circostanze attuali.
Presto particolare attenzione nel delineare l’espressione del viso e delle mani. Nell’assenza della lingua parlata, i miei soggetti “conversano” con chi le guarda attraverso il loro sguardo e i loro gesti.
Le finiture sono ridotte al minimo per onorare la bellezza naturale del colore dell’argilla usata.
Al momento sto lavorando ad una serie di figure in argilla rossa dal nome: “Osservatori”.
Nata e cresciuta a Parma, mi sono trasferita nella California del Nord nel 2005 ed è li che ho iniziato a lavorare la creta nel 2013, anno in cui l’ho conosciuta ed è da allora che mi ci dedico. La maggior parte della mia formazione in ambito scultoreo è stata nel laboratorio della scultrice e ceramista Deborah Bridges a Grass Valley, un apprendistato vecchio stile che è durato sei anni.
La maggior parte delle mie sculture sono in gres, ad eccezione delle ultime realizzate qui in Italia che sono in terracotta. Per la costruzione delle sculture uso una combinazione di tecniche: lastra, colombino e da un blocco solido che scavo successivamente a mano. Le finiture sono un’incontro di tecniche antiche e moderne, di smalti e finiture a freddo.